INTERVISTA A PAOLO ROVERSI
Delusi per Italia Germania persa ai rigori? Io no, è la prima volta in trent'anni, anche se ho visto la nazionale uscire sono orgoglioso. Credo che comunque avremo un buon ricordo di questi Europei 2016 e della nazionale di Antonio Conte. Anche se uno perde è importante avere la mentalità del vincente che richiede coraggio, perseveranza nel raggiungere l'obiettivo e intelligenza e poi te la giochi, in fin dei conti difronte a te hai un avversario che anche lui fa il suo gioco.
Ma non fatemi uscire dai binari, maledizione a questa malattia che si chiama calcio, oggi vi scrivo perchè posso farvi conoscere un autore che amo molto, un personaggio per certi versi eclettico che è appunto autore, sceneggiatore, saggista ed anche editore. Oggi vi parlo di Paolo Roversi. Oltre a essere l'autore del qui recensito Solo il tempo di morire, è considerato uno dei maggiori esponenti del noir metropolitano, pubblicando una serie di romanzi con protagonista l'hacker Enrico Radeschi. Appassionato di Charles Bukowski, gli ha dedicato tre libri, di cui "Taccuino di una sbronza" è stato portato in teatro. Ha scritto inoltre diversi soggetti per la serie tv Distretto di Polizia ed è fondatore della web press e casa editrice digitale Milano nera e del festival noir NebbiaGialla.
Oggi ho il piacere di pubblicare l'intervista che ci ha rilasciato e che ci permetterà di conoscerlo meglio.
Psss! Seguendo il suo profilo twitter ho scoperto che è anche un grande appassionato di calcio, in effetti a ripensarci una domanda su Italia Germania potevo fargliela no? Mmmm forse no, meglio così.
- Ci dici come nascono i romanzi "Milano criminale" e "Solo Il tempo di morire", cioè cosa ti ha dato il "la" o meglio la spinta per cominciare questa interessante storia?
Le storie ti vengono a cercare. Una sera mi sono ritrovato seduto su un palco a moderare un dibattito con Luciano Lutring e un paio di reduci della rapina di via Osoppo. Raccontavano storie e imprese incredibili, degne di un film e io stupito chiedevo: ma perché nessuno ci ha mai fatto un libro? Alla fine ci ho pensato io: ci sono voluti sei anni di ricerche e un paio di romanzi!
- Una delle prime cose che salta agli occhi del lettore, è la cura con la quale hai ricostruito l'epoca nella quale si svolge la storia cioè la Milano anni 70 e 80. Ci puoi spiegare come si è svolto il tuo lavoro di ricostruzione?
Tantissima ricerca negli archivi: giornali, settimanali, libri. E poi incontri coi testimoni, documentari come Mixer di Minoli e Blu Notte di Lucarelli. Senza dimenticare i Poliziotteschi una grande fonte d'ispirazione.
- Cosa pensi della Milano di oggi?
Molto cambiata e diversa da quella che ho raccontato. Quel tipo di criminalità non esiste più.
- Oltre a essere uno scrittore hai fondato la rivista web Milano Nera e l'omonima casa editrice digitale. Ci vuoi parlare un po' di quest'esperienza? Cosa si prova,inoltre, a essere come editore dall'altra parte della scrivania?
MilanoNera compie dieci anni. Nata per passione dalla volontà di condividere col pubblico i libri che mi piacevano e cresciuta fino a diventare uno dei portali del noir più importanti d'Italia. E la cosa mi rende molto felice. Gli ebook abbiamo smesso di farli perché da circa tre anni dirigo una collana: Calibro 9 dell'editore Novecento dove pubblichiamo gialli e noir. Una bella sfida che regala molte soddisfazioni ma anche delle delusioni perché il mercato libraio italiano è in perenne crisi.
- So che sei un grande appassionato di Bukowski, per concludere l'intervista ci regaleresti una sua citazione?
Ve ne regalo un libro intero di citazioni: da qualche tempo è disponibile gratuitamente il mio Millelire di aforismi di Bukowski che potete scaricare qui: http://www.paoloroversi.me/un-bukowski-dantan-carico-aforismi-gratis/ buona lettura!
Solo il tempo di morire - Paolo Roversi Nelle mani giuste - Giancarlo De Cataldo
Ma non fatemi uscire dai binari, maledizione a questa malattia che si chiama calcio, oggi vi scrivo perchè posso farvi conoscere un autore che amo molto, un personaggio per certi versi eclettico che è appunto autore, sceneggiatore, saggista ed anche editore. Oggi vi parlo di Paolo Roversi. Oltre a essere l'autore del qui recensito Solo il tempo di morire, è considerato uno dei maggiori esponenti del noir metropolitano, pubblicando una serie di romanzi con protagonista l'hacker Enrico Radeschi. Appassionato di Charles Bukowski, gli ha dedicato tre libri, di cui "Taccuino di una sbronza" è stato portato in teatro. Ha scritto inoltre diversi soggetti per la serie tv Distretto di Polizia ed è fondatore della web press e casa editrice digitale Milano nera e del festival noir NebbiaGialla.
Oggi ho il piacere di pubblicare l'intervista che ci ha rilasciato e che ci permetterà di conoscerlo meglio.
Psss! Seguendo il suo profilo twitter ho scoperto che è anche un grande appassionato di calcio, in effetti a ripensarci una domanda su Italia Germania potevo fargliela no? Mmmm forse no, meglio così.
- Ci dici come nascono i romanzi "Milano criminale" e "Solo Il tempo di morire", cioè cosa ti ha dato il "la" o meglio la spinta per cominciare questa interessante storia?
Le storie ti vengono a cercare. Una sera mi sono ritrovato seduto su un palco a moderare un dibattito con Luciano Lutring e un paio di reduci della rapina di via Osoppo. Raccontavano storie e imprese incredibili, degne di un film e io stupito chiedevo: ma perché nessuno ci ha mai fatto un libro? Alla fine ci ho pensato io: ci sono voluti sei anni di ricerche e un paio di romanzi!
- Una delle prime cose che salta agli occhi del lettore, è la cura con la quale hai ricostruito l'epoca nella quale si svolge la storia cioè la Milano anni 70 e 80. Ci puoi spiegare come si è svolto il tuo lavoro di ricostruzione?
Tantissima ricerca negli archivi: giornali, settimanali, libri. E poi incontri coi testimoni, documentari come Mixer di Minoli e Blu Notte di Lucarelli. Senza dimenticare i Poliziotteschi una grande fonte d'ispirazione.
- Cosa pensi della Milano di oggi?
Molto cambiata e diversa da quella che ho raccontato. Quel tipo di criminalità non esiste più.
- Oltre a essere uno scrittore hai fondato la rivista web Milano Nera e l'omonima casa editrice digitale. Ci vuoi parlare un po' di quest'esperienza? Cosa si prova,inoltre, a essere come editore dall'altra parte della scrivania?
MilanoNera compie dieci anni. Nata per passione dalla volontà di condividere col pubblico i libri che mi piacevano e cresciuta fino a diventare uno dei portali del noir più importanti d'Italia. E la cosa mi rende molto felice. Gli ebook abbiamo smesso di farli perché da circa tre anni dirigo una collana: Calibro 9 dell'editore Novecento dove pubblichiamo gialli e noir. Una bella sfida che regala molte soddisfazioni ma anche delle delusioni perché il mercato libraio italiano è in perenne crisi.
- So che sei un grande appassionato di Bukowski, per concludere l'intervista ci regaleresti una sua citazione?
Ve ne regalo un libro intero di citazioni: da qualche tempo è disponibile gratuitamente il mio Millelire di aforismi di Bukowski che potete scaricare qui: http://www.paoloroversi.me/un-bukowski-dantan-carico-aforismi-gratis/ buona lettura!
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